Una diagnosi sbagliata e la Corte di Cassazione, a distanza di undici anni ha riconosciuto ai familiari di una signora della capitale il diritto al risarcimento del danno. I camici bianchi le avevano detto che il suo problema era dovuto a bolle d'aria da nervosismo. In realtà la donna era affetta da un tumore allo stomaco. Secondo i medici le bolle d'aria da nervosismo erano dovute "alla somatizzazione del matrimonio del primo figlio". La Corte bocciando le decisioni dei due precedenti gradi di giudizio, che avevano negato il diritto al risarcimento, ha stabilito che "la diagnosi sbagliata da' diritto al risarcimento" per una perdita di chances. L'avvocato dei familiari Gaetano Longobardi ha affermato in proposito "Si tratta di una sentenza pilota per cui speriamo che ora in Senato si rettifichi la formula secondo la quale due sentenze conformi per vizio di motivazione non siano ricorribili in Cassazione perché la Suprema Corte, ora, ha affermato l'esatto contrario visto che le due sentenze che negavano il risarcimento erano proprio viziate nella motivazione". Il risarcimento, conclude l'avvocato Longobardi, "sara' devoluto in beneficienza".
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