D'ora in avanti sarà più facile dare la prova che l'hashish, anche se di quantità superiore alla soglia consentita, è per uso personale. Lo ha deciso la Sesta Sezione Penale della Corte di Cassazione che, con la Sent. n. 39017/2008, ha stabilito che "la modificazione al testo dell'art. 73 della L. 49/06 non ha introdotto a carico dell'imputato che detiene un quantitativo di sostanza stupefacente in quantità superiore ai limiti massimi indicati con decreto ministeriale né un'inversione dell'onere della prova, costituzionalmente inammissibile (artt. 25 comma 2 e 27 comma 2. Cost.), né una presunzione, sia pure relativa, di destinazione della droga detenuta ad uso non personale".
Conseguentemente, "l'onere della prova ricade, secondo le generali regole di garanzia processuale, sull'accusa ed il giudice deve prendere in esame, oltre alla quantità di principio attivo, tutti gli indici indicati dalla norma (modalità di presentazione, peso lordo complessivo, confezionamento frazionato, altre circostanze dell'azione), con un dovere di più rigorosa motivazione nel caso in cui ritenga che dagli altri parametri normativi si debba escludere una destinazione ‘ad uso non esclusivamente personale', pur in presenza del superamento dei limiti massimi indicati nel decreto ministeriale".
Conseguentemente, "l'onere della prova ricade, secondo le generali regole di garanzia processuale, sull'accusa ed il giudice deve prendere in esame, oltre alla quantità di principio attivo, tutti gli indici indicati dalla norma (modalità di presentazione, peso lordo complessivo, confezionamento frazionato, altre circostanze dell'azione), con un dovere di più rigorosa motivazione nel caso in cui ritenga che dagli altri parametri normativi si debba escludere una destinazione ‘ad uso non esclusivamente personale', pur in presenza del superamento dei limiti massimi indicati nel decreto ministeriale".
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