Anche il tentativo di occupare i centri sociali deve essere considerato un atto di eversione. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione (sentenza 39504/2008) nel confermare un provvedimento di custodia cautelare preso nei confronti di otto iscritti o simpatizzanti di 'Forza nuova', indagati per tentativo di incendio e di sequestro di persona aggravati dalla finalita' eversiva. Secondo Piazza Cavour va considerata eversione "ogni azione, violenta o non violenta, che mira a ledere l'ordine democratio". Sotto questo profilo chiarisce la Corte "la violenza non e' un elemento indispensabile dell'eversione". La Seconda sezione penale nel ricostruire la vicenda ricorda che il gruppo degli indagati al momento dell'arresto, si stava dirigendo con le taniche verso un centro sociale del comune di Rimini, gia' adibito a scuola e occupato da esponenti della 'sinistra antagonista'. Convalidato la decisione del Riesame di Bologna del novembre 2007, la Corte spiega che "la finalita' eversiva" del gruppo di estrema destra "emerge inequivocabilmente anche dal fatto che, per come risulta dalle intercettazioni, gli indagati hanno agito per delegittimare agli occhi dei cittadini l'autorita' comunale colpevole, nella logica" del gruppo "di eccessivo lassismo verso i gruppi sociali e politici antagonisti, e incapace di tutelare chi si sente danneggiato da questi ultimi". Nella motivazione gli Ermellini ricordano che "la 'neutralizzazione di antagonisti politici, programmata e posta in essere con metodi violenti integra una sostanziale e innegabile violazione dei principi democratici previsti dalla Carta costituzionale".
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