La Cassazione si scaglia con forza contro i riti vudù rimarcando che tali riti, lungi dal potersi considerare di natura religiosa si presentano a volte come "malefici estranianti che terrorizzano la persona che ne e' oggetto, soggiogandone irreversibilmente la volontà". E' la quinta sezione penale della Corte (sentenza 48350/2008) a lanciare l'anatema contro queste pratiche evidenziando che il giudizio negativo è un dato di comune esperienza, acquisito al bagaglio culturale di ogni persona di media istruzione. Gli Ermellini evidenziano che "la forma tipica di esperienza religiosa vudù è la possessione, l'invasamento e le cerimonie di iniziazione si accompagnano ai terribili riti di magia nera, come 'l'invio dei morti' e la trasformazione dell'anima di un defunto in 'morto vivente' (o zombi)". Su queste premessa la Corte ha confermato le condanne per associazione a delinquere, sfruttamento della prostituzione e riduzione e mantenimento in schiavitù nei confronti di quattro persone dedite alla tratta di donne nigeriane da avviare alla prostituzione. Le ragazze, si legge nella sentenza, venivano assoggettate ed intimorite proprio attraverso l'utilizzo di riti vudù. I riti venivano fatti prima della partenza e ripetuti all'occorrenza anche in Italia. Dopo la condanna dei giudici di merito i quattro si sono rivolti alla Corte sostenendo che nella fattispecie non si poteva ipotizzare una riduzione in schiavitù dato che i "riti vudù non sono frutto di magia nera, bensì manifestazione di una religione articolata in cerimonie regolarmente officiate" e amministrati da una chiesa organizzata che provvede a anche al relativo insegnamento nelle scuole. I Giudici del Palazzaccio hanno respinto il ricorso evidenziando che "il dato di comune esperienza smentisce gli assunti difensivi tesi a valorizzare esclusivamente i profili benevoli di alcune entità divine, opposte a quelle malefiche". Del resto, scrive ancora la Corte "la forma tipica di esperienza religiosa vudù e' la possessione, l'invasamento e che le cerimonie di iniziazione si accompagnano ai temibili riti di magia nera [...] Chiara eco di tali riti rappresentano il 'giuramento spirituale prestato dalle giovani donne prima della partenza per l'Italia e il taglio dei peli pubici".
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