La Terza Sezione Civile della Corte di Cassazione (Sent. n. 25/2009) ha stabilito che può essere giustificato l'utilizzo di frasi satiriche utilizzate nei confronti di un ex direttore di un periodico e ciò perché il ruolo pubblico svolto dal soggetto, impone una valutazione elastica della satira anche se questa viene svolta in un contesto non propriamente umoristico. Gli Ermellini hanno quindi evidenziato che l'interesse individuale di chi si ritiene leso da una frase satirica, va contemperato con la libera manifestazione del pensiero e, tale contemperamento va utilizzato con maggiore elasticità se il soggetto riveste un ruolo pubblico e ciò anche se l'espressione satirica è contenuta in un giornale non propriamente umoristico.
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