Anche nel gergo da caserma occorre moderare i toni indipendentemente dal fatto che certe espressioni vengano utilizzate con un mero intento "correttivo". Secondo la Cassazione un espressione come "hai finito di farti i c. tuoi", sia pur proferita come "correttivo di un subordinato considerato poco collaborativo", è lesiva della dignità e costituisce ingiuria. Con questa argomentazione la Corte (sentenza n. 1428/2009) ha confermato un condanna nei confronti di un tenente dei Carabinieri che, in quattro occasioni, aveva insultato un maresciallo dandogli del 'caprone' dello 'sciagurato' e sollecitandolo con un 'hai finito di farti i c. tuoi?'. Cosa curiosa è che gli insulti venivano indirizzati al maresciallo con l'utilizzo di un megafono. Il tenente era stato condannato in primo grado a tre mesi di reclusione militare, oltre al risarcimento dei danni. In Appello la pena veniva sostituita con una multa di 3420 euro, interamente condonata. Inutile il ricorso in cassazione, la condanna è stata infatti confermata dalla Prima sezione penale della Corte che nella motivazione ha osservato che "l'espressione hai finito di farti i c. tuoi?...' e' stata ritenuta idonea anche da sola a ledere la dignità" del sottoposto. Gli altri epiteti poi "come 'sciagurato' e 'caprone', termine quest'ultimo con cui lo stesso imputato ha riconosciuto essere solito rivolgersi al sottoposto", non sono "in alcun modo giustificati nemmeno se dettati da intento non persecutorio ma correttivo di un subordinato considerato poco collaborativo e sollecito".
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