Giro di vite contro gli episodi di violenza in famiglia. La Corte di Cassazione ha infatti stabilito che se un marito violento non è in grado di controllarsi e, nonostante una precedente condanna continua a maltrattare la consorte, l'unica misura adeguata per scongiurare il pericolo di una recidiva è l'arresto. La Corte (Quinta sezione penale sentenza n.7775/2009) ha così convalidato la misura della custodia cautelare nei confronti di un uomo indagato per i reati di violenza privata, minaccia grave e lesioni aggravate in danno della moglie. Secondo Pizza Cavour l'arresto del marito violento si rende necessario "proprio per l'incapacita' di autocontrollo" che rende concreto il "pericolo di recidiva". Nel ricostruire la vicenda i supremi giudici evidenziano che l'uomo nonostante una precedente condanna, a soli tre mesi di distanza aveva ripreso a maltrattare la moglie. Segno, spiega la Suprema Corte, del fatto che l'uomo non ha "alcuna capacita' di autocontrollo" e che la vicenda non è da considerarsi come una semplice lite tra cobiugi passionali ma in una vera e propria aggressione unilaterale, nel corso della quale la donna ha riportato lesioni gravi. Dunque "è proprio dall'incapacità di autocontrollo riscontrata nella personalità di [...] che il tribunale correttamente trae la giustificazione dell'esclusiva adeguatezza della massima misura restrittiva".
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