La Cassazione dice basta alle sentenze scritte a mano e bachetta i magistrati che ancora risultano ostilli all'utilizzo delle nuove tecnologie. Sta di fatto che tal volta le sentenze scritte con la penna risultano incomprensibili. Sia ben chiaro, chiarisce Piazza Cavour, non è vietato scrivere a mano, ma questa modalità di redigere le sentenze dimostra "attenzione ridotta da parte del magistrato amanuense alla manifestazione formale della funzione giurisdizionale" e mette "in secondo piano le esigenze del lettore e in particolare di chi, avendo riportata condanna, pretende di conoscere agilmente le ragioni'. Gli ermellini considerano insomma "obsoleto" il giudice che continua a scrivere di suo pugno. L'invito della Corte a "modernizzarsi" è nato in relazione all'esame di una sentenza relativa a due persone condannate per concorso in tentata rapina impropria. Ricorrendo in Cassazione i due imputati hanno cercato di annullare la sentenza che i Giudici della Corte di Appello avevano scritto a mano e con una grafia poco leggibile. Esaminando il caso la Suprema Corte ha rilevato che "la lettura del testo non era impedita da grafia ostile al punto da precluderne la comprensione al di la' di ogni ragionevole dubbio". Ma dopo questa considerazione hanno dato una tirata di orecchie ai colleghi della Corte territoriale che continuano a scrivere le sentenze con la penna. Si tratta di una modalità obsoleta - rimarca la Cassazione - segno, appunto, "di attenzione ridotta' anche nei confronti degli imputati.
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