Secondo la Cassazione, gli Italiani sono un popolo tollerante e orientato verso la civile convivenza. A questa affermazione la Corte è giunta occupandosi del ricorso di un militante di un gruppo terroristico che in Lombardia aveva preso di mira diversi centri sedi di culto islamico. L'imputato nelle sue difese aveva dedotto di aver agito "non per fomentare sentimenti di indiscriminato odio razziale, ma nel tentativo di reagire ad atti di intimidazioni e violenze poste in essere da frange integraliste e intolleranti". Secondo gli Ermellini (sentenza n.286/2010) "gli atti di intimidazione e di violenze compiuti" contro l'Islam sono da ritenere 'aggravati dall'odio etnico e razziale in quanto da essi e' desumibile la pericolosa convinzione fatta propria dal ricorrente secondo cui e' la stessa cultura dell'Islam a generare di per se' sola integralismo e intolleranza'. Questa convinzione, scrive la Corte, è 'estranea alle tradizioni e al modo di sentire della stragrande maggioranza degli italiani, incline alla tolleranza e alla convivenza civile'. Insomma gli italiani, per tradizione, non sono un popolo razzista. La Corte ha così confermato la condanna già inflitta dai giudici di merito a 8 anni di reclusione sottolineando che l'imputato ha meritato anche l'aggravante per aver commesso i fatti per finalita' di odio etnico, razziale e religioso nei confronti dell'Islam.
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