Ingegneri e geometri: l'ultima parola spetta alla suprema Corte. L'ultima assemblea dell'ordine dei giornalisti è stata dedicata alla questione del riparto di competenze tra ingegneri e geometri soprattutto in seguito di un'importantissima pronuncia della Corte di Cassazione sulla questione. Si tratta della sentenza n.19292 del 2009 in cui emerge che "ai tecnici solo diplomati, geometri e periti edilizia solo consentita ai sensi della norma contenuta nel R.D. n. 274 del 1929, art.16, lett. m, la progettazione, direzione e vigilanza di modeste costruzioni civili, con esclusione in ogni caso di opere prevedenti l'impiego di strutture in cemento armato al meno che non si tratti di piccoli manufatti accessori, nell'ambito di fabbricati agricoli o destinati alle industrie agricole, che non richiedano particolari operazioni di calcolo e che per la loro destinazione non comportino pericolo per l'incolumità pubblica". "La responsabilità dell'attività di progettazione - si legge dalla nota diffusa in seguito all'assemblea dei presidenti degli ordini che ha di recente confermato al vertice Giuseppe di Natale - ricade sulle spalle del professionista laureato, il cui intervento e' essenziale per la compiuta esecuzione della prestazione". a fronte di queste precisazioni però risulta essenziale "il dialogo" che deve cominciare da "precisi punti di riferimento" come ha sottolineato Giovanni Rolando, Presidente del Consiglio nazionale Ingegneri. Degni di nota sono stati poi gli interventi dell'Avvocato Domenico Chinello e del Presidente del Consiglio nazionale degli ingegneri, Giovanni Rolando che hanno sostanzialmente espresso e ribadito la loro soddisfazione per l'importante pronuncia della Corte in materia di riparto di competenza tra ingegneri e geometri.
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