Chi è proprietario di un animale ha un obbligo di custodia da cui non può esimersi semplicemente per il fatto che l'animale si trovi dietro un recinto e deve assicurarsi di prendere tutti gli accorgimenti del caso per evitare danni a terzi. La quarta sezione penale (sentenza n.20054/2020) è stata categorica: il padrone può essere chiamto a rispondere penalmente se il suo cane aggredisce qualcuno. Il caso esaminato da Piazza Cavour riguarda i proprietari di un cane messo a fare da guardia ad un cantiere. L'animale, da dietro la recinsione era riuscito a a infilare la testa nelle feritoie ed aveva aggredito una donna. Dopo una condanna in primo grado gli imputati venivano assolti dalla Corte d'Appello ma la procura si è rivolta alla suprema Corte evidenziando che la sentenza si sarebbe "inutilmente soffermata sulla pericolosita' del cane non catalogabile secondo le categorie indicate dal decreto ministeriale" tra le razze pericolose. La procura ha evidenziato che il cane non era "efficacemente chiuso nel cantiere dal momento che aveva avutola possibilita' di sporgersi attraverso le feritorie all'esterno aggredendo una signora che transitava nei paraggi'. Accogliendo il ricorso la Cassazione ha osservato che anche nel caso in cui l'animlale si trovi dietro un recinto occorre verificare se da parte del padrone vi è stata "custodia negligente del cane", e se ci puo' essere una "negligente omissione di segnalazioni di divieto di passaggio o di parcheggio davanti la recinzione del cantiere". Secondo la Corte occore anche valutare se sia stato imprudente lasciare una recinzione non completamente chiusa tanto da consentire al cane di sporgersi all'esterno attraverso le feritorie aperte.
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