Uno strumento ultradimensionato che aiuta sicuramente i normodotati ma può danneggiare gravemente i deboli di mente: internet ormai ha rivelato la sua natura, le sue componenti ed i suoi obiettivi. E' un insieme di tecnologie avanzate, di infrastrutture globali, di associazionismi, di contatti, di notizie scientifiche, politiche, religiose, di informazioni belle e brutte e di speculazioni industriali e commerciali. Internet è uno strumento tecnico dal volto accattivante, ma sofisticato ed ultradimensionato rispetto all'individuo. E' appunto la complessità e la grandezza "fisica" e virtuale di questo strumento che lo rendono preponderante e prevaricante rispetto alla modeste possibilità delle persone deboli e fragili, sia nella tenera età, sia nella condizione neuro-psichica in cui si trovano i ragazzi con intelligenza borderline. Il soggetto debole e fragile (borderline) di fronte ad internet si sente gravemente confuso e trasportato nell'ignoto come un pezzo di carta sulle onde di un oceano: non ne può ricevere alcun bene se non un'enfasi e un giudizio sballato sui contenuti. Viceversa, un soggetto sano, intelligente e preparato usa internet con maestria e guida la sua ricerca nella rete senza esserne travolto.
Ancor di più i ricercatori e gli scienziati ne traggono immani vantaggi, perché usano la rete per dare indicazioni, per raccogliere dati, catalogare i risultati e trasmetterli ai fruitori. Le associazioni, le testate giornalistiche, i commercianti, i professionisti, le ASL, le scuole, le università e le industrie sono in effetti i grandi utilizzatori e fruitori della rete internet. I ragazzi borderline, invece, giocano con internet, si appropriano dei contenuti gravemente pericolosi e si trastullano con contatti ed esperienze spesso criminali e diseducanti, ricercando il peggio per suscitare sconcerto. Le persone borderline non hanno la resistenza intellettiva per ricercare nella rete nozioni ed informazioni che servono ad accrescere la cultura finalizzata all'integrazione dei processi istruttivi e formativi scolastici ed universitari. Di converso le persone sane e sicure dei propri obiettivi traggono grandi vantaggi dalla rete, usandola per fini culturali, commerciali ed utilitaristici nelle comunicazioni nazionali ed internazionali. Pertanto queste mie osservazioni vogliono stimolare un dibattito utile a far notare ai genitori che i ragazzi borderline traggono dalla rete soltanto informazioni pericolose e diseducative, mentre soltanto i ragazzi intelligenti e controllati usano la rete per accelerare i processi cognitivi e relazionali. Questo tipo di critica sugli effetti di internet spiegherebbe le presenza di opinioni contrastanti sull'utilità di internet nella scuola: la soluzione del dilemma risulta più agevole se ci si riferisce allo stato di salute psicologica degli utenti della rete.
Ancor di più i ricercatori e gli scienziati ne traggono immani vantaggi, perché usano la rete per dare indicazioni, per raccogliere dati, catalogare i risultati e trasmetterli ai fruitori. Le associazioni, le testate giornalistiche, i commercianti, i professionisti, le ASL, le scuole, le università e le industrie sono in effetti i grandi utilizzatori e fruitori della rete internet. I ragazzi borderline, invece, giocano con internet, si appropriano dei contenuti gravemente pericolosi e si trastullano con contatti ed esperienze spesso criminali e diseducanti, ricercando il peggio per suscitare sconcerto. Le persone borderline non hanno la resistenza intellettiva per ricercare nella rete nozioni ed informazioni che servono ad accrescere la cultura finalizzata all'integrazione dei processi istruttivi e formativi scolastici ed universitari. Di converso le persone sane e sicure dei propri obiettivi traggono grandi vantaggi dalla rete, usandola per fini culturali, commerciali ed utilitaristici nelle comunicazioni nazionali ed internazionali. Pertanto queste mie osservazioni vogliono stimolare un dibattito utile a far notare ai genitori che i ragazzi borderline traggono dalla rete soltanto informazioni pericolose e diseducative, mentre soltanto i ragazzi intelligenti e controllati usano la rete per accelerare i processi cognitivi e relazionali. Questo tipo di critica sugli effetti di internet spiegherebbe le presenza di opinioni contrastanti sull'utilità di internet nella scuola: la soluzione del dilemma risulta più agevole se ci si riferisce allo stato di salute psicologica degli utenti della rete.
Gennaro Iasevoli
Psicologo - docente di psicologia giuridica - sito universitario:
http://www.giurisprudenza.uniparthenope.it/siti_docenti/SitoDocentiStandard/default.asp?sito=giasevoli
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