Giro di vite della Cassazione contro chi educa i figli al furto. Secondo Piazza Cavour inaccettabile che un genitore tratti i figli "alla stregua di cose", "indottrinanandoli" per commettere furti nelle abitazioni. Così la Corte ha confermato un provvedimento di custodia cautelare nei confronti di un rom che aveva venduto la figlia per 200 mila euro ad un altro nucleo rom indottrinandola su come compiere furti nelle abitazioni. Per difendersi dall'accusa di riduzione in schiavitu' il l'uomo di è difeso spiegando che i soldi ricevuti non erano frutto di una "compravendita" della ragazza ma una semplice "dote". La Corte (Quinta sezione penale) respingendo il ricorso ha fatto notare che già il Tribunale "con ragionamento immune da manifesta illogicita', ha spiegato che la minore era utilizzata dai genitori e principalmente dal padre per commettere furti in abitazione, tanto e' vero che la ragazza venne arrestata proprio in occasione di uno di tali furti". Nella sentenza si legge che "dalle intercettazioni si appuro' che il ricorrente e la moglie si premuravano di indottrinare la ragazza, affinche' non dicesse ad altri di essere stata venduta e non raccontasse alla polizia la sua vicenda nel caso fosse stata arrestata in occasione di un furto". In sostanza "la ragazza era stata ridotta in stato di schiavitu' dal padre, che aveva abusato dell'autorita' genitoriale, perche' si trovava in stato di soggezione e veniva costretta a rubare per portare a casa giornalmente e obbligatoriamente la refurtiva".
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