Un'immigrata che aspetta un bebe' non può retare nel territorio italiano se il permesso di soggiorno è scaduto. Lo chiarisce la prima sezione penale della Corte di Cassazione (sentenza n.381572/2010) che ha confermato una multa di 3340 euro inflitta ad una donna che viveva a Mestre accusata di aver violato le norme stabilite nel D.Lgs. Turco-Napolitano sull'immigrazione. La donna sapendo che il suo soggiorno in Italia non era regolare si era rivolta alla Cgil vedere se fosse possibile regolarizzare la sua posizione dato che era in stato interessante. Trattandosi di un "avanzato stato di gravidanza" la donna (che in quello stesso giorno era stata denunciata) aveva ottenuto un permesso di soggiorno per cure mediche ma ciò non è valso a escludere il reato che secondo il Giudice di pace si era giù consumato. IL caso finiva in Cassazione ma la suprema Corte ha respinto il ricorso facendo notare che "l'elemento soggettivo richiesto nel reato contravvenzionale era la coscienza e volonta' di disattendere le norme sull'immigrazione". Inoltre - si legge in sentenza - "dalle dichiarazioni rese emerge che l'imputata si trovava in Italia da tempo dove viveva, insieme al marito sposato nel 2008". Già nel 2007 "aveva ottenuto un permesso di lavoro scaduto senza rinnvovo".
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