L'esercizio del pensiero affatica e viene temuto; narra la tradizione che una serva trace rise a crepapelle quando TALETE, nello scrutar le stelle, cadde rovinosamente. L'esercizione della critica costò a SOCRATE la condanna a morte. A PLATONE toccò la galera per realizzare il suo stato ideale in quel di Siracusa. Sappiamo tutto di Galileo GALILEI e della sua frase "E pur si muove!", mentre GIORDANO BRUNO finì arso vivo a Campo dei Fiori. Dei loro critici e persecutori si sono perse le tracce, mentre il mondo ha conosciuto il progresso grazie a tipetti cocciuti come quelli appena menzionati. Non dobbiamo mai stancarci di pensare e di confrontarci. 1. Il lettore ATTILIO SANGIANI, cui dedicammo l'apertura della 27^ puntata del 'posta e risposta', rilancia sull'aspetto deterrente delle multe. Ecco un suo secondo intervento pervenuto il 12 gen '11: "Non si tratterebbe di proporzionalità, ma di fasce tra un minimo ed un massimo, in analogia con le sanzioni previste e punite dal Codice Penale. Inoltre, si potrebbe collegare la sanzione amministrativa con la scelta fatta dall'amministrazione finanziaria dei contribuenti da sottoporre ad accertamento fiscale 'a tappeto'. Cordialmente". - Caro Sig. Sangiani, va bene per le fasce di reddito, ma non ho bene afferrato, certamente per mia carenza (spero momentanea) di sinapsi, il passo con cui chiude il pensiero finale del Suo nuovo messaggio. Potrebbe circostanziarlo meglio? Se la mia prima lettura è esatta, Lei intende selezionare quali futuri destinatari di controlli fiscali e tributari coloro che non si comportano bene dal versante stradale. Francamente sarei in dissenso da tale opinione. Infatti, verrebbero accostati due piani del tutto eterogenei. Un evasore totale, su strada disciplinatissimo oppure abituale utilizzatore di treni ed aerei e come tale meno esposto alla scure stradale, rischierebbe poco o nulla. 2. MAURIZIO FOGLIATO propende per la proporzionalità al reddito che possa fungere da canale educativo: "Le multe in base al reddito contribuiscono a una migliore meritocrazia. Il problema del sistema fiscale 'falsato' si risolve proprio iniziando con qualche anno di queste sanzioni sugli evasori". - Caro Sig. Fogliato, Le rispondo con un passo di Tommaso PADOA-SCHIOPPA del 7 ott '07, il formidabile Economista di cui Studio Cataldi pubblicò un sentito commiato con la mesta news del 19 dic '10: "Le tasse sono una cosa bellissima, un modo civilissimo di contribuire tutti insieme a beni indispensabili quali istruzione, sicurezza, ambiente e salute". Aggiungo: giustizia. Venne criticato in modo asperrimo. Ma la mia opinione è che, se uno, prima di esprimersi, deve pensare alle critiche che riceverà, allora è finita! I vizi dei politici temo siano endemici da noi. Nell'Ottocento, riferendosi alle pratiche che giacevano sulla sua scrivania, il Primo Ministro DEPRETIS sosteneva: "Ognuna di esse avrei dovuto deciderla entro ventiquattrore, se non volevo mandare in rovina l'Italia. Le ore sono passate, la pratica è sempre lì e l'Italia va avanti lo stesso". I politici sono bravissimi nella rimozione dei problemi. Noi, per contro, dobbiamo affrontarli. E cercare pure di risolverli. Dieci anni fa un Nanni MORETTI quasi in trance licenziò in tronco i capi ed i capetti della sua parte politica, quella progressista: Piazza Navona gremita. Da allora la situazione è immutata. Capi e capetti sono sempre al loro posto. 3. ANTONIO ROMANO 52 si domanda: "Perchè l'Ufficio dell'Entrate non attinge dagli archivi ...i nominativi degli utenti possessori di uno o più veicoli di grossa cilindrata?" - Spero proprio di no: temo di far brutta figura in quella platea di macchinoni che girano per l'Italia: si direbbe un Paese che vive decisamente al di sopra delle proprie possibilità (mentre siamo giunti al record del debito pubblico); ho il timore che sottovaluterebbero le potenzialità del mio adorato bussolotto monovolume Renault Scenic, classe di ferro 1999, linea originale ed insuperata. Scherzi a parte, la proposta mi trova perfettamente d'accordo ma fatte alcune precisazioni; tra l'altro, mi pare che sia già praticata. Gira voce (vox populi) che, già in occasione di controlli di routine da parte delle Forze dell'Ordine, i piloti di vetture di grossa cilindrata verrebbero 'attenzionati', per adoperare il discutibile verbo che usò il 'Giornale', all'epoca di Vittorio FELTRI, per il caso BOFFO. Non ho avuto tempo e modo di verificare la fondatezza di tale diceria. Io, comunque, sono contrario a tali forme di inquisizione preconcetta: bisognerebbe guardare all'anno di immatricolazione e, quindi, al valore reale del mezzo, oppure ai chilometri percorsi dalle auto di grossa cilindrata 'attenzionate'; sì, è vero che la loro manutenzione ha costi elevati, ma il confort che vi promana e la sicurezza per sé e gli altri sono straordinari per uno che per lavoro sta sempre su strada. E poi a noi (mia moglie ed io voglio dire) importa meno di niente di preziosi, gioielli, quadri, tappeti, viaggi esotici e lussi vari, ma con le macchine dobbiamo lavorare. Perfettamente inutile che mi prepari i processi sormontando pile di carte se poi resto in panne. O, se opto per il percorso misto auto+treno (tecnica a me cara per l'entrata nei grandi centri), e poi al ritorno, stremato dal tour de force, la macchina non parte. Non ho mai avuto auto di grossa cilindrata o suv anche perché frenato dalla mia vena ambientalista (inquinano in modo pazzesco), ma non è escluso che un usato 'fresco' a costi ragionevoli e consumi ecocompatibili potrebbe invitarmi. Form sempre a disposizione degli avventori di Studio Cataldi la cui porta è perennemente aperta: incrementare l'interessante dibattito, che ha già annoverato il contributo dell'agente di Polizia Locale di Sommacampagna, è un dovere civile del ...'bravo visitatore'. 4. Lascio la chiusa digressiva (se la merita proprio) al medesimo Alex MONDIN: "Abitanti di Sommacampagna: Sommacampagnesi. Derivazione etimologica: la "Campagna Comunis Veronae" era suddivisa in 'Major' (deposito ghiaioso e collinoso morenico) e più estesa della 'Minor' individuabile nel territorio paludoso in corso di bonifica fin dall'epoca preromana. Il termine 'summa campanea' in effetti definisce l'area che sorge in corrispondenza della 'Campanea Major' poichè sulla stessa era possibile edificare ville padronali che hanno contribuito alla miglioria dei fondi alla produzione agricola al servizio della città di Verona. Se pure a quei tempi esistesse in zona già il cognome 'mondin', il mio ceppo deriva da generazioni insediate sul confine tra le province di Belluno e Treviso (Alano-Fener-Valdobbiadene), zone che mi sono rimaste nel cuore ma da cui sono stato eradicato da discutibili scelte familiari. Ringrazio per l'attenzione riservatami e cordialmente saluto Alex Mondin". Uno vigile prima che un vigile.
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Civilista e penalista, dedito in particolare
alla materia della responsabilità civile
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