La Corte di Cassazione, con sentenza 3360 del 31 gennaio 2011, ha affermato la configurabilità della fattispecie delineata dall'articolo 594 c.p. (Ingiuria), relativamente alla frase "sei un cesso, ma ti sei vista?...", che assume una particolare carica offensiva se rapportata al contesto in cui è stata pronunciata e riferita al ruolo professionale e all'ambiente sociale della parte offesa. Nella fattispecie la persona offesa svolge la professione di avvocato e la frase ingiuriosa indirizzatale è stata rivolta in pieno centro cittadino, a pochi metri dal Tribunale, nel luogo che rappresenta il punto di incontro di appartenenti all'ordine degli avvocati. La Suprema Corte, condividendo il riconoscimento della lesività giuridica della frase ingiuriosa - sottolineata dai giudici di merito-, precisa come la condotta integra la fattispecie di cui all'articolo 594 c.p. in quanto "le parole profferite sono sicuramente tali da offendere l'aspetto fisico ed esteriore e sono idonee a ledere la sfera personale e privata di una donna, la cui immagine è stata offuscata anche nell'ambito del proprio ambiente professionale".
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