Da quando la PERSONALIZZAZIONE ha fatto la sua trionfale entrata nel concetto di danno non patrimoniale, si comincia ad adoperare con sempre maggiore frequenza il vocabolo RESILIENZA. In che cosa consiste? In fisica tale sostantivo indica la capacità di un materiale, sottoposto a schiacciamento o compressione, di resistere anche ad urti improvvisi e di assorbirli senza spezzarsi. Passando al materiale ...umano, dopo aver accertato la tipologia della lesione personale, bisognerà interrogarsi sulla differente resilienza di ciascun danneggiato in virtù del concetto che non ogni trauma al soma ed alla psiche cagiona lo stesso pregiudizio a tutti i malcapitati. Pertanto, le conseguenze lesive potranno differenziarsi in base alle diverse e più svariate situazioni individuali, fisiche e, per l'appunto, resilienti, dettate dalla differente capacità di RESISTERE ad episodi dolorosi da parte di ciascun leso. In certo qual senso alcuni eventi della vita ai quali ci sottoponiamo volontariamente (non volentieri, però) ci arrecano disagio ed addirittura ansia e dolore fisico vero e proprio. Comprendo che la comparazione è sgradevole, ma fate un po' caso alla differente resistenza al trapano del dentista. V'è chi non fa una piega e potrebbe anche addormentarsi, mentre altri al solo pensiero sono già in tachicardia. Oppure pensiamo al viaggio in aereo (le cabine pressurizzate, tra l'altro, provocano quasi dolore fisico alle otturazioni dentali per esempio): ci ripetono all'infinito che l'indice di pericolosità è bassissimo ed è molto più facile statisticamente avere un incidente mortale in auto. Ma siccome le statistiche, per certi versi, sono la scienza dei somari, anche in quella situazione c'è chi si appisola e chi, invece, trema di paura sino a quando l'aereo non giunge a destinazione ed il personale di bordo finalmente non apre il portellone sulla terraferma. Il concetto fondamentale è che, tabelle o non tabelle, e quindi danni esigui che vengono liquidati quasi in maniera automatizzata o macrotraumi, la liquidazione si effettua sempre avuto riguardo ad una persona in carne ed ossa e non ad un essere astratto. Si è ovviamente nell'alveo dei danni AREDDITUALI ed il giudice dovrà rendere conto in sentenza di quale percorso logico-giuridico abbia seguito per ottenere il montante finale spettante alla vittima del fatto illecito. Quanto all'etimologia, 'resiliente' è una forma di prestito dalla lingua latina ed equivale al participio presente del verbo 'resilire', cioè 'contrarsi', 'rimbalzare'. Essere resilienti in psicologia vuol dire essere in grado di fronteggiare le avversità della vita, reagendo in maniera talora positiva e denota capacità di adattamento. In diritto, a mio sommesso avviso il significato è più neutro, intendo dire non è né positivo, né negativo: bisogna, quindi, guardare all'impatto che ha l'evento doloroso sull'individuo leso. Come mai se entrate in un reparto ospedaliero in cui tutti sono ammalati di una forma virale, immaginiamo un ospedale da campo di un paese ove opera Emergency, e noi non ci ammaliamo: lo dobbiamo al nostro sistema immunitario che reagisce alle aggressioni dei batteri e dei virus. Oppure, all'inverso, entriamo in una sontuosa sala congressi con magnifici tendaggi e tappeti persiani, tutti stanno benone ed ascoltano gli aurei concetti dell'oratore e noi stiamo malissimo per un attacco allergico. Il concetto di RESILIENZA svolge proprio questa funzione a fisarmonica.
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Civilista e penalista, dedito in particolare
alla materia della responsabilità civile
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