La decisione della Banca Centrale Europea di alzare i tassi dall'1% all'1,25%, quindi, di 25 punti base, secondo uno studio della Cgia, avrà alcune conseguenze sui sottoscrittori di mutui a tasso variabile. Secondo l'istituto di Mestre, infatti, la rata mensile dovrebbe passare dalla media attuale di 713,80 euro a 724,80 euro, proprio per effetto della lievitazione, seppur minima, dei tassi di riferimento. L'aumento, su base annua, sarebbe, dunque, di 132,40 euro. Immediata la reazione delle associazioni dei consumatori, le quali sottolineano la stangata in corso sulle famiglie italiane. Adusbef parla di una misura che colpisce 2,3 milioni di famiglie, che per indicazione degli operatori bancari, hanno sottoscritto mutui a tasso variabile, e che entro l'anno dovrebbero subire altri due aumenti. Codacons lancia l'allarme e calcola che l'aumento dei tassi potrebbe mandare in crisi 30 mila famiglie, che non riuscirebbero a pagare la rata del mutuo. Al di là degli allarmismi, un po' rientranti nel gioco delle parti, ancora oggi i sottoscrittori dei muti a tasso variabile stanno godendo dei tassi più bassi dall'introduzione dell'euro,e per l'Italia certamente anche da prima, per cui l'allarmismo resta ingiustificato, anche in considerazione della libera sottoscrizione dei mutui da parte delle famiglie, nonché della facile previsione di un aumento dei tassi, dopo essere stati al minimo storico per ben due anni.
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