La BCE ha iniziato una stretta il mese scorso, che ha portato all'innalzamento dei tassi dall'1% all'1,25%, con la previsione di altri due rialzi entro l'anno, di 25 punti base ciascuno (o 0,25% ciascuno). La ripercussione immediata è stato l'aumento dell'Euribor, il tasso sul cui andamento trimestrale le banche applicano gli interessi sui mutui. A dire il vero, già dalla fine dello scorso anno, con la ripresa in atto, l'Euribor ha iniziato a crescere, raddoppiando in meno di un anno, sebbene va chiarito che i livelli attuali siano ancora i più bassi da quando esiste l'euro, e, in realtà, anche da prima, per l'Italia. Tuttavia, i consumatori lanciano l'allarme, con Adusbef e Federconsumatori che fanno notare come su un mutuo di 100.000 euro, di durata decennale o quindicennale, l'aumento medio della rata mensile sarà di 11,50 euro, pari a 138 euro all'anno, mentre per un mutuo di 20 o 25 anni, l'aumento sarebbe di 150 euro l'anno. Per un mutuo di 150.000 euro, della durata di 10 o 15 anni, l'aumento previsto dell'importo della rata sarebbe di 17,25 euro al mese, pari a 207 euro l'anno, che diventano 23 euro mensili, pari a 276 euro l'anno, per un mutuo di 200.000 euro, di pari durata. Sempre su un mutuo di 200.000 euro, ma con durata di 20 o 25 anni, la rata aumenterebbe di 25 euro al mese, pari a 300 euro l'anno.
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