La Corte di Cassazione ha da poco lanciato l'allarme sulle opportunità crescenti di plagio del lavoro altrui in rete, che ha portato persino una studentessa di Medicina e Chirurgi all'Università di Cagliari a copiare in toto una tesi di laurea di un collega, laureatosi sei anni prima. La furbata le è costata la cancellazione del titolo di laurea, come deciso dal Tribunale di Cagliari, sentenza confermata dalla Cassazione. Adesso, dalle università americane si fa sapere che negli USA il copia e incolla può costare l'espulsione, come afferma il presidente Franco Pavoncello, alla John Cabot University, il quale spiega che grazie a un software, chiamato "turn it in", è possibile confrontare tutti i paragrafi scritti dagli studenti, con quelli che si trovano in rete. Con questo sistema sarebbe impossibile sfuggire, dato che il software è in grado di individuare qualsiasi testo simile a un altro. In caso di scopiazzatura, esiste un margine di tolleranza per la prima volta che ciò viene commesso, ma alla seconda occasione, in cui lo studente viene sorpreso a copiare contenuti online, l'espulsione diventa realtà. Lo stesso avviene al College of Computing di Atlanta, dove i docenti monitorano i lavori degli studenti dal proprio PC, grazie a un applicativo installato, in grado di confrontare i testi e scovare quelli copiati.
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