Polemiche in Piemonte, per il taglio degli aiuti alle associazioni dei consumatori, proposti dall'assessore William Casoni. Secondo le associazioni stesse, questi tagli rischiano di portare la situazione dei consumatori alla giungla che vigeva prima che gli aiuti fossero introdotti. La Regione Piemonte eroga aiuti alle associazioni regionali iscritte in un apposito registro; la registrazione avviene sulla base di determinati requisiti, che mirano ad evitare che i finanziamenti pubblici vadano nelle mani di persone poco attinenti al mondo e agli interessi dei consumatori. Ad esempio, è previsto che le associazioni abbiano sedi aperte sei giorni su sette, per almeno 5 ore al giorno e 4 il sabato, che le iscrizioni siano certificate e che le pratiche siano rigorosamente controllate. Con questi requisiti sono sette le associazioni riconosciute nella regione, ma adesso queste lamentano il ritorno a una situazione caotica. Immediata la reazione delle sigle non registrate, che accusano le associazioni riconosciute di prendere soldi pubblici per erogare un servizio, che esso fanno con soldi provenienti solo dalle tessere degli iscritti. E così è il caso di Globoconsumatori, che accusa quanti si sponsorizzano con soldi pubblici, confermando di non essere stata riconosciuta, quindi, di non avere ottenuto finanziamenti dalla Regione Piemonte.
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