Il segretario confederale della Cgil, Fulvio Fammoni, commentando i dati recentemente resi noti dall'Istat sulla occupazione in Italia, ha dichiarato che siamo di fronte a "Una vera e propria voragine che invece di attenuarsi tende ad assumere carattere di strutturalità". Secondo il dirigente sindacale i dati dell'Istat dimostrano che l'occupazione è ancora in calo. Fammoni fa notare come "il tasso di occupazione scende sotto il 57% e la nostra distanza con l'Europa, spesso citata a sproposito, si acuisce. E questo nonostante il bacino degli ammortizzatori sociali che però è sempre più precario e a rischio. Se qualcuno invece volesse strumentalmente usare il calo solo nominale della disoccupazione a scopo di propaganda, almeno per pudore, si fermi prima". Secondo il sindacalista siamo di fronte ad un'anomalia del mercato del lavoro in Italia, un'anomalia che si basa "sul binomio disoccupazione-inattività e scoraggiamento che porta il dato reale dei disoccupati a superare la media europea". Oggi, incalza Fammoni, "non solo manca lavoro, ma si smette anche di cercarlo. Una sfiducia che deve essere superata anzitutto contrastando questo proliferare di lavoro precario, insicuro, mal pagato e senza prospettive previdenziali che fa refluire nel sommerso". Ciò che occorre secondo il segretario confederale è operare scelte di merito e di dare un messaggio chiaro: "meno precariato, tutele per chi non ne ha e per chi rischia di perderle, politiche industriali e di sviluppo, riforma fiscale a favore del lavoro dipendente e dei pensionati per far ripartire consumi e produzione".
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