È stato confermato lo stato di agitazione e lo sciopero dell'Avvocatura per il 23 giugno contro la media conciliazione obbligatoria. Lo fa sapere l'Organismo Unitario dell'Avvocatura con una delibera del 2 giugno scorso. "È ora di smascherare i bluff - ha dichiarato il presidente dell'Oua, De Tilla - le false promesse, la strategia del "divide et impera" e degli accordi al ribasso: l'avvocatura è unita nella richiesta di eliminazione dell'obbligatorietà della mediaconciliazione e nel respingere ogni meccanismo di rottamazione dell'arretrato e di svendita della giustizia civile. Il decreto legislativo in vigore (28/2010) favorisce i poteri forti e calpesta i diritti dei deboli e dei cittadini comuni. Come più volte abbiamo denunciato l'obbligatorietà della mediaconciliazione è viziata per eccesso di potere e per violazione degli artt. 3,24,76,77 e 97 della Costituzione e contrasta con l'art. 47 della Corte dei diritti fondamentali dell'Unione Europea. - ha continuato De Tilla - Non a caso dopo il ricorso (dell'OUA e di alcuni Ordini ed Associazioni) al T.A.R. del Lazio, gli atti sono stati trasmessi alla Corte Costituzionale. E attendiamo fiduciosi un pronunciamento positivo. La media conciliazione, lo abbiamo ribadito più volte, limita illegittimamente l'accesso alla Giustizia, comporta per il cittadino notevoli costi non giustificati, non prevede l'assistenza necessaria dell'avvocato, non prevede criteri legali per la individuazione della competenza territoriale (con possibilità di invitare il cittadino a conciliare anche a 1000 km di distanza). Non solo: consente al conciliatore di formulare una proposta senza il consenso delle parti, che può avere effetti pregiudizievoli per la parte vittoriosa in giudizio anche con il pagamento di una sostanziosa penale". Per questi motivi è stato "confermato lo stato di agitazione e lo sciopero dell'avvocatura il 23 giugno contro la mediaconciliazione obbligatoria, la rottamazione e privatizzazione della giustizia civile e invita tutti a partecipare a una "grande manifestazione nazionale a Napoli per costruire una macchina giudiziaria moderna e davvero efficiente".
Leggi la delibera approvata dall’Oua
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