E' un rapporto in chiaroscuro quello redatto dall'Ispra, l'Istituto superiore per la Protezione e la Ricerca ambientale, in riferimento alla qualità dell'ambiente urbano. Un'analisi approfondita su ben 48 capoluoghi di provincia italiani, volta ad accertare i mutamenti riscontrati negli ultimi anni. Il VII Rapporto sulla Qualità dell'ambiente urbano - edizione 2010 é stato presentato il 9 giugno 2011 dall'Ispra, con il patrocinio del Ministero dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare. Diminuiscono i consumi d'acqua, le emissioni di anidride carbonica ma aumenta, considerevolmente, la produzione di rifiuti e lo sfruttamento del sottosuolo nelle aree urbane. Dati contraddittori che rappresentano un campanello d'allarme al quale, si spera, le Istituzioni diano una risposta ferma e tempestiva. Un forte impatto sulla qualità dell'ambiente urbano hanno avuto, secondo il rapporto Ispra, i mutamenti climatici. Nella maggior parte delle città si é riscontrato un aumento generalizzato delle temperature e una diminuzione considerevole delle precipitazioni. Sono diminuite le emissioni di anidride carbonica anche a seguito della diminuzione del numero di autovetture, soprattutto nel centro e nel nord Italia. Buoni risultati anche nel settore della mobilità sostenibile: nelle città italiane si è largamente diffuso l'utilizzo dei mezzi pubblici e sono aumentate, parallelamente, le aree pedonali e ciclabili. Tali miglioramenti, tuttavia, non risultano sufficienti a colmare il gap tra le città italiane e quelle del nord Europa in termini di mobilità: tanto, ancora, c'è da fare soprattutto in termini di politiche di incentivazione della mobilità alternativa.
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