Con 161 si, 135 no e 3 astensioni, il Senato ha approvato la manovra economica proposta dal Governo che ora passa dagli iniziali 47 miliardi di euro a più di 70 fino al 2014. Tra i principali provvedimenti il taglio a tutte le agevolazioni fiscali, tra cui i figli a carico, i redditi da lavoro dipendente, gli asili, i figli a carico e gli universitari. "Esatta, corretta ed allineata sull'asse del tempo esattamente come concordata in Europa", la manovra che, contiene "nuove azioni per la crescita: dal credito per la ricerca ai contratti per la produttività, da processo civile, al turismo", "porterà a debito zero entro il 2014" ha commentato Tremonti intervenendo al Senato prima del voto di fiducia. Ma non tardano ad arrivare le critiche per i tagli indistinti così come emerso dalla nota diffusa da Vasco Errani, presidente della Conferenza delle Regioni: "Lo squilibrio dei tagli proposti dalla manovra che gravano in modo insopportabile su Regioni e Enti locali, basti pensare che poco meno del 50% dell'intervento finanziario grava sui bilanci delle Regioni, rappresenta un'ingiustizia e necessita di un serio riequilibro". La manovra passa ora alla Camera dei deputati per l'approvazione definitiva.
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