"Da anni l'Italia cresce poco o nulla: cresce poco dal punto di vista economico e ancora meno sul piano demografico"; questo è quanto afferma Maurizio Ferrera, docente all'Università degli studi di Milano,editorialista del Corriere della Sera. L'Associazione Nazionale "Donne Geometra", ha ritenuto di intervistare Maurizio Ferrera, traendo dai suoi studi e consigli un indirizzo per centrare ulteriormente le mutazioni generazionali e rispondere alle esigenze del nuovo mondo operativo a vantaggio della pluralità professionale. Maurizio Ferrera con determinazione ha sostenuto che, "fare largo alle donne" e promuoverne l'occupazione è diventato urgente non solo per ragioni di pari opportunità e di giustizia sociale, ma soprattutto perché senza di loro l'Italia non cresce.
Puntare sul lavoro delle donne è oggi la scommessa più "conveniente" per l'intero Paese.
La Categoria dei Geometri,è all'avanguardia rispetto a questo tema, avendo già da anni recepito,come la condizione economica delle donne è un fattore fondamentale per la crescita e lo sviluppo di un'economia avanzata. I Collegi provinciali,hanno introdotto rappresentanze femminili,strutturato commissioni di lavoro con l'obiettivo di promuovere proposte e impulsi per incentivare l'occupazione delle donne,con particolare attenzione all'integrazione.
Con uno stile singolare, Maurizio Ferrera ha sorpassato ogni tipo di congettura formulata dai giornali,economisti e sociologi, su quello che andrebbe fatto per rimettere in moto il Paese dalle liberalizzazioni,ai mercati più efficienti,fisco più leggero,investimenti in ricerca e innovazione e così via. Con la sua concreta "genialità",ha puntato senza alcuna esitazione ad una risorsa importante,di cui si parla poco e sempre nel modo sbagliato:il lavoro femminile.
L'ampiezza ed il peso delle donne nel mondo del lavoro, può infatti avere un impatto notevole sulla vita produttiva, un contributo maggiore rispetto a quelle politiche economiche oramai sperimentate,che hanno fatto registrare risultati insoddisfacenti. Nel nostro Paese il numero di donne lavoratrici tra il 15 ed i 64 anni, è pari a circa il 46,3%, un dato inadeguato alla media dei Paesi sviluppati. Inoltre è presente anche un elemento "qualitativo", riguardante il tipo di occupazioni ed il livello retributivo della popolazione femminile. Il Global Gender Gap report 2007 del World Economic Forum, uno studio annuale riguardante la condizione economica femminile, posiziona l'Italia all'84esimo posto su 128 nazioni, una ulteriore retrocessione rispetto al periodo in cui l'Italia era posizionata al 77esimo posto. La classifica è composta da 4 sottoindici: opportunità economiche, opportunità politiche, salute, e istruzione. La voce peggiore è quella della partecipazione economica, dove il nostro Paese si colloca 101esimo, mentre la migliore è quella dell'istruzione, dove siamo 32esimi.
Maurizio Ferrera, propone un "modello Lego" di welfare, fondato sulla flessibilità e sull'adattamento ai mutevoli tempi di vita e di lavoro legati alle economie moderne. Un modello, basato sul potenziamento dell'autonomia individuale, tendente a ridurre gli ostacoli alla mobilità sociale "ex ante", tramite un forte investimento nella cura dell'infanzia, nell'educazione primaria e nell'istruzione, piuttosto che nel riparare i danni "ex post". Tutto questo è realizzabile con l'identificazione delle migliori politiche esistenti in Europa e all'interno dell'Italia, come nel caso di Reggio Emilia per gli asili. Le "best practices", possono essere studiate, esportate e riadattate nei territori, fissando standard qualitativi e mantenendoli tramite operazioni di monitoraggio e valutazione continua. Per fare questo è necessario generare una chiara e incisiva forma di consapevolezza collettiva.
Nell'intervista rilasciata in esclusiva ha riconosciuto e apprezzato il lavoro dell'Associazione Nazionale "Donne Geometra", che "sono già attivamente impegnate a far valere il loro "Fattore D". Aggiungendo che "L'obiettivo delle professioniste italiane dovrebbe essere quello di "fare sistema", di raccordarsi maggiormente fra categorie, di trasformarsi in un gruppo di interesse e di pressione (nel senso "nobile" di questo termine) capace di chiedere nuove politiche pubbliche per la valorizzazione dei talenti femminile e la rimozione dei tanti, troppi soffitti di cristalli, compresi quelli di natura culturale e psicologica". L'Associazione Nazionale "Donne Geometra", del Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati, ha da anni puntato al lavoro e alla coesione, aggregando uomini e donne, interpretando il pensiero di Paul Valery . "arricchiamoci delle nostre rispettive differenze", convinta che il progresso e la valorizzazione delle donne nella professione,incentrando l'operatività sull' integrazione delle rispettive differenze,può contribuire alla crescita di una cultura generale,che potenzi l'arricchimento di ogni fattore sociale,intellettuale,economico.
Articolo pubblicato da:
Redazione dell'Associazione Nazionale Donne Geometra.
Sito internet: www.donnegeometra.it
Contatti: donnegeometra@libero.it
Puntare sul lavoro delle donne è oggi la scommessa più "conveniente" per l'intero Paese.
La Categoria dei Geometri,è all'avanguardia rispetto a questo tema, avendo già da anni recepito,come la condizione economica delle donne è un fattore fondamentale per la crescita e lo sviluppo di un'economia avanzata. I Collegi provinciali,hanno introdotto rappresentanze femminili,strutturato commissioni di lavoro con l'obiettivo di promuovere proposte e impulsi per incentivare l'occupazione delle donne,con particolare attenzione all'integrazione.
Con uno stile singolare, Maurizio Ferrera ha sorpassato ogni tipo di congettura formulata dai giornali,economisti e sociologi, su quello che andrebbe fatto per rimettere in moto il Paese dalle liberalizzazioni,ai mercati più efficienti,fisco più leggero,investimenti in ricerca e innovazione e così via. Con la sua concreta "genialità",ha puntato senza alcuna esitazione ad una risorsa importante,di cui si parla poco e sempre nel modo sbagliato:il lavoro femminile.
L'ampiezza ed il peso delle donne nel mondo del lavoro, può infatti avere un impatto notevole sulla vita produttiva, un contributo maggiore rispetto a quelle politiche economiche oramai sperimentate,che hanno fatto registrare risultati insoddisfacenti. Nel nostro Paese il numero di donne lavoratrici tra il 15 ed i 64 anni, è pari a circa il 46,3%, un dato inadeguato alla media dei Paesi sviluppati. Inoltre è presente anche un elemento "qualitativo", riguardante il tipo di occupazioni ed il livello retributivo della popolazione femminile. Il Global Gender Gap report 2007 del World Economic Forum, uno studio annuale riguardante la condizione economica femminile, posiziona l'Italia all'84esimo posto su 128 nazioni, una ulteriore retrocessione rispetto al periodo in cui l'Italia era posizionata al 77esimo posto. La classifica è composta da 4 sottoindici: opportunità economiche, opportunità politiche, salute, e istruzione. La voce peggiore è quella della partecipazione economica, dove il nostro Paese si colloca 101esimo, mentre la migliore è quella dell'istruzione, dove siamo 32esimi.
Maurizio Ferrera, propone un "modello Lego" di welfare, fondato sulla flessibilità e sull'adattamento ai mutevoli tempi di vita e di lavoro legati alle economie moderne. Un modello, basato sul potenziamento dell'autonomia individuale, tendente a ridurre gli ostacoli alla mobilità sociale "ex ante", tramite un forte investimento nella cura dell'infanzia, nell'educazione primaria e nell'istruzione, piuttosto che nel riparare i danni "ex post". Tutto questo è realizzabile con l'identificazione delle migliori politiche esistenti in Europa e all'interno dell'Italia, come nel caso di Reggio Emilia per gli asili. Le "best practices", possono essere studiate, esportate e riadattate nei territori, fissando standard qualitativi e mantenendoli tramite operazioni di monitoraggio e valutazione continua. Per fare questo è necessario generare una chiara e incisiva forma di consapevolezza collettiva.
Nell'intervista rilasciata in esclusiva ha riconosciuto e apprezzato il lavoro dell'Associazione Nazionale "Donne Geometra", che "sono già attivamente impegnate a far valere il loro "Fattore D". Aggiungendo che "L'obiettivo delle professioniste italiane dovrebbe essere quello di "fare sistema", di raccordarsi maggiormente fra categorie, di trasformarsi in un gruppo di interesse e di pressione (nel senso "nobile" di questo termine) capace di chiedere nuove politiche pubbliche per la valorizzazione dei talenti femminile e la rimozione dei tanti, troppi soffitti di cristalli, compresi quelli di natura culturale e psicologica". L'Associazione Nazionale "Donne Geometra", del Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati, ha da anni puntato al lavoro e alla coesione, aggregando uomini e donne, interpretando il pensiero di Paul Valery . "arricchiamoci delle nostre rispettive differenze", convinta che il progresso e la valorizzazione delle donne nella professione,incentrando l'operatività sull' integrazione delle rispettive differenze,può contribuire alla crescita di una cultura generale,che potenzi l'arricchimento di ogni fattore sociale,intellettuale,economico.
Articolo pubblicato da:
Redazione dell'Associazione Nazionale Donne Geometra.
Sito internet: www.donnegeometra.it
Contatti: donnegeometra@libero.it
Altri articoli che potrebbero interessarti:
In evidenza oggi: