In una nota congiunta Elio Lannutti, presidente Adusbef e Rosario Trefiletti, presidente Federconsumatori hanno espresso il loro deciso no ad una ipotesi di scudo fiscale bis. "Uno Stato di diritto - affermano in una nota - non puo' scendere a patti con riciclatori di denaro sporco ed evasori che hanno sottratto 120 miliardi di euro annui dall'imponibile". Questi soggetti hanno già beneficiato di un condono "con un'aliquota del 2,5% nel 2003 e del 5% nel 2009, per il rimpatrio 'virtuale' di capitali esportati illecitamente all'estero, lavati in forma anonima nella grande lavanderia statale con un vero e proprio riciclaggio di Stato e riportati in gran parte nei paradisi fiscali o legali". Secondo le due associazioni dei consumatori la proposta di uno scudo fiscale bis rappresenta una provocazione per avvelenare le acque e deviare l'attenzione sulla proposta avanzata da Adusbef e Federconsumatori "di una imposta patrimoniale del 20% su 105 miliardi di euro di capitali scudati, che oltre a far pagare per la prima volta evasori e riciclatori di denaro sporco, farebbe rientrare nelle tasche dello Stato ben 21 miliardi di euro, che non devono affatto sostituire la tassa di solidarieta', ma compensare il taglio dei trasferimenti degli enti locali, impedire l'attacco a pensioni e stato sociale, eliminare i ticket sulla salute e l'aumento delle accise sui carburanti". Secondo Lannutti e Trefiletti, non ci sono ostacoli di natura tecnica o giuridica nè sarebbe violato il principio dell'anonimato promesso agli evasori, perchè sarebbero banche ed altri intermediari autorizzati "a fungere da soggetti imponibili che detrarranno cosi' l'aliquota del 20% sui capitali scudati per girarli allo Stato senza violare la riservatezza.
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