"E' essenziale che gli obiettivi annunciati di miglioramento delle finanze pubbliche siano pienamente confermati e concretizzati". Queste le parole del presidente della Banca centrale europea, Jean Claude Trichet, in un'intervista rilasciata a "Il Sole 24 Ore" sulla manovra finanziaria, in cui il numero uno dell'Eurotower ha esortato il Governo a proseguire lungo la strada delle riforme annunciate, perseguendo l'obiettivo del risanamento del bilancio pubblico ed attivando le misure necessarie alla crescita. "Le misure annunciate dal governo il 5 agosto sono estremamente importanti per ridurre rapidamente il deficit pubblico e migliorare la flessibilita' dell'economia italiana". Per Trichet, questa è l'unica via ed è decisiva "per consolidare e rafforzare la qualita' e la credibilita' della strategia italiana e dell'impegno del governo italiano a ripagare i suoi debiti rafforzare la credibilita' della strategia di governo, nonché ripagare i suoi debiti". Trichet ha sottolineato che "l'economia italiana ha un potenziale straordinario"che necessita di quelle riforme strutturali, di cui il Paese ha estremo bisogno, per esprimersi pienamente, in modo da scogliere quei vincoli allo sviluppo che hanno ingessato l'economia e rallentato la crescita negli ultimi anni. In merito all'ipotesi di emissione di eurobond Trichet ha commentato: "Abbiamo gia' a disposizione il nuovo fondo Efsf che puo' emettere obbligazioni garantite dagli Stati europei". "Abbiamo una moneta unica credibile" ha poi aggiunto il presidente della Bce, che ha evidenziato come la zona euro si trovi in una situazione migliore rispetto ad altri Paesi. Per Trichet è fondamentale che gli Stati europei attuino al piu' presto le misure proposte da Bruxelles per il miglioramento della "governance economica" del Vecchio Continente, troppo debole, e "dei conti pubblici". Le politiche di bilancio e le azioni tese a consolidare la competitività in seno alla regione,"non sono state seguite con rigore e corrette per tempo". Trichet chiede quindi agli stati europei di cambiare le proprie "politiche nazionali"."Consiglio, Commissione e Parlamento stanno lavorando alla messa a punto di sei progetti legislativi che avranno il compito di rafforzare la sorveglianza".
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