Il portavoce del commissario Ue agli Affari econonomici e monetari ha espresso preoccupazione per l'eccessivo peso che si da nella manovra alle entrate che dovrebbero arrivare dalla lotta all'evasione fiscale. Si tratta di interventi che non consentono di prevedere con certezza quanto, in termini economici, queste misure possano incidere sui conti pubblici. Il Ministro dell'Economia sul punto rassicura spiegando che da un lato non ci saranno nuovi condoni che avrebbero solo un effetto "una tantum" e che in relazione alle misure di conntrasto all'evasione fiscale, si prevede un recupero di circa 700 milioni di euro nel 2012 per arrivare a 1,6 miliardi nel 2013. La lotta all'evasione passerebbe infatti anche attraverso il coninvolgimento dei Comuni, la trasparenza bancaria e la riforma delle sanzioni penali. In sostanza: si prevede il carcere per chi evade oltre 3 milioni di euro; si consente ai Comuni di trattenere ciò che riusciranno a recuperare dagli evasori; si rende obbligarorio per ogni contribuente segnalare nella dichiarazione dei redditi le banche e gli operatori finanziari presso cui effettua le operazioni; si prevede un giro di vite contro le società di comodo. Ma i dubbi restano: anche per Confindustria siamo di fronte a norme "poco efficaci rispetto all'obiettivo di una seria lotta all'evasione" che "rischiano di penalizzare le imprese corrette nel rapporto con il fisco".
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