"Confermate le attese di un'estate caratterizzata da un'inflazione crescente per effetto delle tensioni sui prezzi dell'energia, dei tabacchi e dei servizi di trasporto, con l'aggiunta dell'ormai usuale spinta inflazionistica proveniente dal settore delle assicurazioni. Nonostante ciò, la stima per la variazione dei prezzi complessiva per il 2011 resta al 2,7%" Questo il commento dell' Ufficio Studi Confcommercio, alla luce delle previsioni sui prezzi rese note da Istat pochi giorni fa. "Viceversa - si legge nella nota - si conferma il ruolo disinflazionistico dei beni e servizi offerti sui mercati liberalizzati, come nel caso degli alimentari freschi e dei servizi ricettivi e di ristorazione. Per questi ultimi, in agosto si registra una diminuzione congiunturale dello 0,4% che ha portato la variazione tendenziale relativa al settore all'1,8%, un punto in meno rispetto alla variazione dell'indice generale". Per l'Ufficio Studi, il dato sull'inflazione "si inserisce in un quadro congiunturale che, seppure caratterizzato da molte ombre, presenta anche alcuni elementi da valutare positivamente, come quelli provenienti dal mercato del lavoro". Nel mese di luglio si è assistito ad una ripresa dei livelli occupazionali, seppure questa sia avvenuta in modo graduale. I dati hanno evidenziato un aumento degli occupati, rispetto al mese di giugno, pari a 36.000, mentre, "rispetto al minimo storico" registrato nell' agosto 2010, l'incremento è stato di 136.000. "A questo fenomeno si associa un contenuto ridimensionamento del tasso di disoccupazione, tendenza che comincia ad interessare anche la componente giovanile".
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