L'Ufficio Stampa della Cgil ha diffuso un comunicato per denunciare che il governo basa "il suo potere sui privilegi" e "non è in grado di affrontare i veri nodi dei tagli al costo della politica". Sono le parole del segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, che aggiunge: "non si fa quello che si potrebbe fare e si scaricano tutti i pesi sulla periferia e sui futuri governi. Le scelte operate da questo esecutivo, in tema di costi della politica, sono scelte demagogiche che genereranno, riferendosi ai tagli dei piccoli comuni e delle province, contemporaneamente due effetti negativi, da un parte una pesante riduzione di democrazia, perché si costruisce l'idea dell'inutilità della politica e dell'inutilità delle amministrazioni, dall'altra si rischia di dare vita ad una struttura che moltiplica le disuguaglianze rendendo impossibile attuare le politiche di welfare e di sviluppo sul territorio, con pesanti ricadute sul mezzogiorno e sulle fasce più deboli della popolazione". Secondo la Camusso sono tutti provvedimenti (quelli sui piccoli comuni e sulle province) che non aggiungono una risorsa al paese, perché bisognerà aspettare la fine di tutte le singole legislature per vederne gli effetti. Per il leader sindacale è indispensabile sciogliere, il prima possibile, le società inutili che amministrazioni locali e regionali hanno istituto e il Governo dovrebbe iniziare incominciando da Difesa SPA e da Protezione Civile SPA, e tagliando sui 4miliardi di consulenze spese dai Ministeri. "anche mantenere la tassa di solidarietà per i parlamentari testimonia il fatto che non si vuole mettere mano ai loro redditi e ai loro vitalizi", se ne vuole ridurre il numero, ma non i privilegi, conclude Camusso.
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