Risorse per un valore complessivo che supera i 218 milioni di euro. Questa, secondo il decreto ministeriale pubblicato sulla Gazzetta ufficiale del 16 agosto 2011, l'entità del Fondo nazionale per le politiche sociali 2011, somma con cui vengono finanziati gli interventi di assistenza alle persone e alle famiglie, come previsto dalla legge quadro di riforma del settore, legge 328/2000. La quota destinata alle Regioni ammonta a 175.619.549,85 euro, mentre alle Province autonome di Trento e Bolzano spettano 2.964.495,15 euro. Ulteriori 39,5 milioni di euro saranno assegnati al Ministero del Lavoro, per un totale di 218.084.045 euro. Secondo quanto stabilito dal decreto, il mancato utilizzo delle risorse da parte degli enti beneficiari , si tradurrà nella revoca dei finanziamenti. A questo scopo le amministrazioni sono chiamate a fornire i dati necessari affinchè i flussi finanziari possano essere monitorati, e a comunicare i programmi e gli interventi attivati con le risorse messe a disposizione dal Fondo. Il Fondo Sociale finanzia un complesso sistema di Piani Sociali Regionali e Piani Sociali di Zona, ciascuno dei quali comprende, per il proprio territorio di competenza, una rete integrata di servizi rivolti alla persona, il cui obiettivo è aiutare i soggetti in difficoltà. Tale modalità di intervento configura un nuovo modello di welfare che, muovendo da una visione globale delle problematiche, giunge ad intervenire su specifici settori, senza prescindere dalle interdipendenze tra fenomeni sociali e politiche pubbliche. I trasferimenti di denaro a persone e famiglie vengono gestiti dall'INPS mentre i contributi finanziari alla rete integrata di servizi sociali presenti sul territorio vengono ripartiti tra le Regioni che, a loro volta, sulla base dei propri regolamenti e delle specifiche programmazioni sociali, assegnano le risorse ai comuni. Questi ultimi si costituiscono quali enti territoriali responsabili di erogare i servizi ai cittadini, all'interno dei piani e programmi predisposti dai Piani sociali di zona, a cui più comuni possono aderire per garantire la gestione integrata dei propri servizi. Fonte: Ministero del lavoro e delle politiche sociali
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