Dal 17 settembre entra ufficialmente in vigore la nuova aliquota IVA. Scatta infatti l'aumento di un punto percentuale previsto dalla maximanovra del Governo, che ha portato l'imposta ordinaria al 21%. Secondo i calcoli effettuati dalla CGIA di Mestre gli effetti sulla spesa media annuale derivanti dall'incremento dell'IVA si tradurranno in 92 euro in più per "famiglia tipo", di cui oltre un terzo imputabile ai rincari nel settore dei trasporti, in particolar modo all'aumento di benzina e gasolio per autotrazione e dei biglietti di bus e treni. L'aumento dell'Iva non si rifletterà sui prezzi dei beni di prima necessità, sui quali si applica l'IVA al 10% o al 4%, o non si applica affatto, ma su tutti i beni non alimentari di più largo consumo. Il gettito complessivo atteso con l'aumento dell'aliquota IVA al 21% ammonterà a 700 milioni per l'anno in corso e, a partire dal 2012, a oltre 4,2 mld di euro. Secondo Giuseppe Bortolussi, segretario della CGIA di Mestre"è probabile che con gli effetti delle due manovre d'estate anche i consumi interni subiranno delle ripercussioni negative. Tuttavia, l'aumento dei costi a carico delle famiglie che si registrerà con l'aumento dell' aliquota IVA, non sarà particolarmente pesante come si prospettava inizialmente. Va considerato, inoltre, che questa misura è stata introdotta nel decreto di Ferragosto con il maxi emendamento del Governo per far fronte al forte peggioramento dei nostri conti pubblici, sorto proprio in queste ultime settimane". In termini assoluti, l'IVA (tutte e tre le aliquote) incide attualmente sulla spesa media annua per oltre 2.800 euro su un totale di spesa pari a 27.857 euro. Con il nuovo aumento si arriverà pertanto ad una spesa media annua familiare di poco superiore a 27.900 euro.
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