L'Organismo Unitario dell'Avvocatura ribadisce il suo deciso no al provvedimento varato al Consiglio dei Ministri che di mezza la misura del risarcimento del danno biologico per incidenti stradali per l'invalidità permanenti compresa tra 10 e 100 punti (le cosiddette tabelle uniche nazionali). L'OUA sottolinea che il provvedimento "caso strano, interviene appena due mesi dopo che una sentenza della Cassazione aveva stabilito che le tabelle del Tribunale di Milano fossero quelle da ritenersi più congrue per il metodo di calcolo e i valori determinati" e fa notare che in base alle nuove tabelle, ad esempio, un ventenne con 90 punti di invalidità riceverebbe un risarcimento compreso tra 450 e 600 mila euro mentre le tabelle di Milano gli consentono oggi di ricevere un risarcimento da 850 mila a oltre un milione di euro. Il presidente dell'Oua Avv. de Tilla fa anche notare che la decisione "implementa ulteriormente la forte discriminazione fra le vittime di incidenti stradali e le vittime di altri infortuni alle quali il D.P.R non sarebbe applicabile". In sostanza per lo stesso danno si possono ricevere risarcimenti completamente diversi e questa, secondo de Tilla, è una discriminazione causale inammissibile. Cosa ancor più grave è che le nuove tabelle individuano valori differenti tra uomini e donne e non solo, la Magistratura viene "privata totalmente di diritto del suo potere discrezionale nella decisione del quantum risarcitorio".
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