La Cgil contesta con fermezza il disegno di legge di stabilità ed annuncia una mobilitazione affinché si provveda ad un radicale cambiamento durante l'iter parlamentare. La Cgil parla di tagli indiscriminati contro il lavoro pubblico quando al contrario "si salvano le spese discrezionali di stampo politico". Secondo il sindacato il disegno di legge prevede zero risorse per il funzionamento dell'ordine pubblico e della sicurezza e riduce la spesa per la scuola. Come si legge in un comunicato stampa, il provvedimento non prevede alcuna tutela "per quei lavoratori che non hanno, o hanno esaurito, gli ammortizzatori sociali" e prevede "tagli per 60 milioni ai Caf e quindi al servizio di assistenza fiscale fornito per conto della Pubblica amministrazione". Per quanto riguarda la riduzione di spesa delle amministrazioni centrali, la Cgil denuncia che tagli riguardano solo le prestazioni delle amministrazioni stesse e vanno a colpire il lavoro pubblico e i cittadini in genere. Nessun taglio invece alle spese discrezionali delle amministrazioni come le consulenze, i cumuli di incarichi dirigenziali, le spese di rappresentanza. Nel settore dell'istruzione inoltre si continua a ridurre la spesa per il funzionamento delle scuole e non si prevede alcun intervento per risolvere la grave questione del precariato nei settori pubblici e della conoscenza. Anche i tagli ai compensi per le funzioni svolte dai Caf in tema di assistenza fiscale potrebbe mettere a rischio migliaia di posti di lavoro oltre che peggiorare il servizio per i cittadini. Da ultimo la Cgil fa notare che la riduzione di spese per il comparto sicurezza appare una scelta grave specie dopo quanto accaduto a Roma il 15 ottobre. Insomma, per la Cgil non ci sono dubbi: il ddl va cambiato perchè iniquo e depressivo.
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