"Un paese vittima di un corto circuito impazzito, ricerca del rigore senza crescita e lavoro, che va interrotto: la manovra va cambiata e servono tutele per le persone e crescita per il paese". Queste le parole del Segretario confederale della Cgil Fammoni in relazione ai dati diffusi dall'Istat. Già lo scorso anno - spiega Fammoni - l'innalzamento dell'età pensionabile ha determinato un'incremento della disoccupazione giovanile. "Cosa accadrà adesso - chiede Fammoni - con il sostanziale blocco previsto dalla manovra? E con una recessione che amplia il blocco della produzione? Che i giovani troveranno ancora meno lavoro e le poche occasioni saranno ancor più precarie e ricattabili, che tanti anziani usciranno dalla cassa integrazione verso il licenziamento e senza avere certezza della pensione. Tutto questo farà di molto arretrare l'occupazione". "È evidente - conclude Fammoni - il rapporto tra la situazione del lavoro e quella delle famiglie, già impoverite dal calo dei salari e adesso dalla mancata rivalutazione delle pensioni e dall'aumento di tasse. I consumi saranno ancor meno con il parallelo ampliamento della recessione. È questo il corto circuito impazzito che va interrotto e per questo la manovra va cambiata. Servono tutele per le persone e crescita per il paese, serve una riforma organica degli ammortizzatori sociali ma nell'immediato tutele speciali per il prossimo anno e che nessuno si sogni, in questa situazione gravissima, di togliere ulteriormente diritti ai lavoratori a partire da quello contro i licenziamenti facili perché tutto il sindacato sarebbe contrario".
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