Secondo le stime rese note da Datagiovani, il numero dei lavoratori nel settore privato a cui si può applicare l'articolo 18 dello statuto dei lavoratori rappresenta più della metà dei dipendenti di aziende private. Datagiovani fa riferimento alle rilevazioni Istat secondo cui nel 2010 i tutelati dall'articolo 18 sono poco meno di 7 milioni. Il rapporto tra lavoratori tutelati e non diminuisce poi scendendo nelle regioni del sud dove è diversa la proporzione di lavoratori in aziende con meno di 15 dipendenti. Insomma gli esclusi dalla tutela sono circa 6 milioni e 400.000 lavoratori che non possono quindi contare su un reintegro in caso di licenziamento senza giusta causa. Dati alla mano il numero dei lavoratori "protetto" rappresenta il 52% del totale. E se il tasso di protezione al Nord e del 57% al centro si scende al 48% e nel mezzogiorno al 44%. Cattive notizie poi per donne e giovani: le prime hanno una protezione inferiore del 12% rispetto agli uomini mentre per i lavoratori con meno di trent'anni il diario rispetto ai più adulti e del 20% circa. Questo dipende dal fatto che donne e giovani sono più presenti nelle piccole imprese dove non si applica l'articolo 18 ed hanno più spesso contratti a tempo determinato nelle grandi aziende. Secondo Datagiovani anche se al momento l'articolo 18 non sembra essere messo in discussione "va rilevato come per giovani e donne nel nostro Paese le tutele del posto di lavoro, oltre che la disponibilita' di posti stessi, siano gia' estremamente piu' labili di quelle di cui possono godere gli altri lavoratori. Il primo tema da affrontare deve essere dunque quello di una maggiore accessibilita' ed estensione degli ammortizzatori sociali e dell'efficienza delle strutture per l'incontro tra domanda ed offerta di lavoro'.
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