Secondo il Presidente del Consiglio Mario Monti le recenti decisioni prese dal governo non causeranno tensioni sociali: non è dello stesso avviso invece il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, il quale in un'intervista a TMNews ha dichiarato che l'urgente necessità di prendere nuove direttive non dovrebbe essere una scusa per escludere il confronto con il sindacato, atteso nei prossimi giorni. Bonanni ha ribadito quali dovrebbero essere le priorità: incrementare i salari dei lavoratori flessibili, estendere gli ammortizzatori sociali a chi ne è ancora escluso, rendere obbligatoria la previdenza integrativa e agevolare fiscalmente le assunzioni dei precari, delle donne e degli ultracinquantenni. Un altro grande passo da compiere al fine di ottenere una buona economia e, di conseguenza, più occupazione, sarebbe secondo il segretario della Cisl quello di attuare un piano di lavoro che sradichi il divario tra Nord e Sud, considerando che gran parte dei giovani disoccupati proviene dalle regioni del Mezzogiorno, vera emergenza sociale come più volte messo in evidenza anche dall'attuale Presidente della Repubblica. Raffaele Bonanni ha inoltre evidenziato la necessità di usare cautela sulle proposte di riforma del mercato del lavoro, specialmente quando si ipotizza un contratto unico o prevalente, ricordando come sia vincente in questi casi un accordo preventivo tra governo e parti sociali: l'incentivo dovrebbe andare a favore di assunzioni stabili con una diversa politica fiscale e contributiva, senza cercare di risolvere i problemi dei precari sacrificando le tutele degli altri lavoratori. Per quanto riguarda l'articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori, quello relativo ai licenziamenti, non è secondo Bonanni collegabile in alcun modo al precariato, ed una sua eventuale modifica non porterebbe quindi nessun giovamento. "L'articolo 18 - aggiunge Bonanni - è uno specchietto per le allodole, un falso problema".
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