Continuano senza sosta, secondo l'Adoc, le truffe perpetrate di alcuni tassisti romani a discapito di malcapitati cittadini che si trovano a dover sborsare ingenti tariffe per percorsi relativamente brevi: l'ultimo caso pervenuto all'associazione riguarda due clienti costretti a pagare 130 euro sulla tratta Fiumicino-Pigneto per un viaggio complessivo di poco più di 30 chilometri. L'Adoc, Associazione per la difesa e per l'orientamento dei consumatori, ha ricevuto ripetutamente denunce per casi analoghi a quello appena menzionato: preoccupata per questo, ha così inviato una lettera all'assessorato di competenza al fine di richiedere non solo un risarcimento adeguato per i clienti che hanno subito danni, ma anche il ritiro della licenza all'autista del taxi coinvolto in quella che si può definire una vera e propria truffa. Anche Carlo Pileri, presidente dell'Adoc, ha espresso la sua forte preoccupazione, soprattutto per la potenziale opportunità che i tassisti possano a breve applicare una tariffa progressiva che permetterebbe quindi ai più disonesti di determinare percorrenza e velocità a loro favore: questo potrebbe incentivare la possibilità che aumentino episodi di questo tipo, e questo non può essere accettato in una città importante come Roma che, a detta di Pileri stesso, si è trasformata sotto questo punto di vista in una "giungla ingovernabile". L'Adoc ha quindi fatto richiesta all'assessore competente Aurigemma di interpellare il sindaco Alemanno al fine di scongiurare l'ipotesi che queste nuove tariffe dei taxi vengano applicate, e con l'obiettivo di costituire una commissione disciplinare che, con l'ausilio delle associazioni dei consumatori, punisca i tassisti che si macchino del reato di truffa.
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