POSTA e RISPOSTA n.207 ospita l'intervento di una super-affezionata lettrice di cui questa volta ometterò il nome cambiandolo in Nadia (in onore alla 'farfalla' Comaneci); le attribuisco subito la parola non senza aver ricordato che il post è giunto a Studio Cataldi alle h.13:24 del 9 gen '12 ed è correlato a quello pubblicato quello stesso giorno, di analoga ispirazione: "La stessa cosa capita anche a me essendo anche io di nazionalità rumena. Fino a questa ora sono riuscita a gestire la mia situazione però è come lavorare sempre in tensione. Dopo che mi hanno creato un danno permanente e gestito bene dopo la richiesta di idoneità lavorativa mi hanno fatto lavorare sempre come un jolly e alla fine controllo qualità.Qui devo stare molto attenta perchè ogni volta che è capitato qualcosa con la resa del cliente hanno provato di darmi la colpa...iniziando dal capo nuovo che è messo a fare capo senza requisiti lavorando prima come venditore in edilizia...e fino al responsabile della qualità...la mia fortuna è che ho fatto firmare sempre da quest'ultimo con pennarello i pezzi con problemi e ho documentato sempre con le carte i problemi.Ma questo non è un modo di lavorare....essere sempre attenta che qualcun altro si deve prendere la responsabilità.Non so come andrà a finire ma con me dovrano lotare!!! Buona giornata a voi e auguri di buon anno". - Grazie, cara ...Nadia e complimenti anche a Te per la padronanza della lingua italiana.
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Civilista e penalista, dedito in particolare
alla materia della responsabilità civile
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