Dopo la richiesta di class action va ancora più a fondo il Codacons nei confronti della società Costa Crociere, a seguito del disastro che ha causato la morte accertata di 6 persone, e grande spavento e disagi per le altre migliaia di passeggeri coinvolti nell'incidente avvenuto nei pressi dell'Isola del Giglio, e che da due giorni sta catalizzando quasi per intero l'attenzione dei media e della popolazione nostrana. L'associazione chiede il ritiro della licenza di navigazione all'intera società, a motivo non solo del sinistro avvenuto con ogni probabilità a causa di negligenza umana, ma soprattutto per il ritardo nella richiesta di soccorso e per le carenze nelle procedure di emergenza. Il presidente di Codacons, Carlo Rienzi, ha messo in evidenza come dai racconti dei superstiti si siano evinte difficoltà e mancanze nelle normali procedure da mettere in atto in circostanze del genere, e come ci siano stati ritardi incomprensibili nelle richieste di aiuto: tutto questo a prescindere dall'errore umano per il quale sta già indagando la magistratura. L'associazione stessa sta quindi preparando un esposto alla Procura della Repubblica di Grosseto, perché Costa Crociere si sarebbe macchiata anche del reato di strage, considerato come reato di pericolo nel codice penale del nostro paese. Codacons si costituirà parte civile nella vicenda, in rappresentanza delle vittime del disastro, ed ha per questo messo già a disposizione di queste ultime un modulo per aderire alla class action al fine di ottenere un risarcimento dei danni subiti, morali, economici e fisici.
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