L'Osservatorio Nazionale Federconsumatori (ONF) ha rilasciato le prime stime riguardanti l'aggravio sulla spesa mensile delle famiglie causato dallo sciopero dei tir: oltre alla carenza di generi alimentari e di carburante, si starebbe infatti assistendo ad un preoccupante lievitare dei prezzi dei prodotti. L'ipotesi iniziale, in caso di blocco protratto soltanto per alcuni giorni, era di un incremento pari a 21 euro sulla spesa media mensile di una famiglia, ma se la protesta dovesse andare oltre, si assisterebbe a fenomeni di speculazione e di corsa all'acquisto ancor più marcati, i quali sfocerebbero in un aumento sempre più esponenziale del coste della merce, sia alimenti che carburanti. Secondo nuove valutazioni, infatti, un blocco di due settimane potrebbe arrivare a pesare sulle tasche delle famiglie anche più di 144 euro, per poi confluire in un ben più drammatico aggravio di 280 euro qualora la protesta si dovesse protrarre per tre settimane. Rosario Trefiletti, presidente di Federconsumatori, ed Elio Lannutti, presidente di Adusbef, sostengono che sia "urgente un intervento di carattere istituzionale, in grado di far rientrare la situazione nella legalità, prima che degeneri ulteriormente, con gravi ricadute per le famiglie e per il Paese". Nel dettaglio, i cittadini potrebbero subire un aumento mensile di 33 euro per la verdura, di 29 euro per la frutta fresca, nonché rincari notevoli sull'acquisto di carne bovina, suina, pollame, e addirittura latte e pane; per i carburanti, il cui costo d'acquisto è già piuttosto elevato, l'incremento potrebbe toccare addirittura un massimo di 24 euro mensili in caso di blocco dei tir di tre settimane.
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