Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, presidenti rispettivamente di Federconsumatori e Adusbef, dichiarano che i prezzi dei carburanti sono giunti a "livelli intollerabili": in un comunicato stampa riportato online è stato infatti ricordato come rispetto allo stesso periodo dello scorso anno il prezzo della benzina sia salito da 1,46 fino a 1,80 al litro, rincaro che si traduce in un aggravio annuo di 408 euro per costi diretti e di 327 euro per costi indiretti, per un totale di 735 euro. L'aggravio arriva tuttavia a 492 euro per costi diretti e 394 euro per costi indiretti, per un totale di 886 euro annui in alcune zone dell'Italia dove la benzina ha toccato gli 1,85-1,87 euro al litro: va da sé, secondo Federconsumatori e Adusbef, che per molti consumatori la situazione potrebbe diventare insostenibile, e le associazioni si rivolgono quindi nuovamente al Governo al fine di operare più incisivamente sul versante delle liberalizzazioni per quanto riguarda il settore carburanti. Aggiungono le associazioni che questo può essere fattibile qualora si permettesse a tutti i gestori di rifornirsi da chi applica il prezzo più conveniente, come succede per le pompe bianche, nelle quali i clienti risparmiano circa 10-11 centesimi per ogni litro di benzina. Altri nei sono, secondo il comunicato stampa riportato da Federconsumatori, le inevitabili speculazioni che si sono verificate in misura ancor più piena nelle zone colpite dal maltempo, e per le quali bisognerebbe intervenire in maniera energica, e la tassazione, da riportare secondo le associazioni a livelli più bassi e più sostenibili per le famiglie disponendo uno stop ai rialzi delle accise e dell'IVA.
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