Commentando i dati resi noti dalla Confcommercio, il Codacons mette in luce come il 2012 sia partito in forte recessione sul fronte dei consumi che a gennaio sono scesi dell'1% in termini tendenziali e dello 0,5% rispetto al precedente mese di dicembre. Secondo la nota associazione dei consumatori è significativo il crollo della domanda nei settori dell'abbigliamento e delle calzature che ha registrato un calo del -4,3% nonostante il periodo dei saldi. Se non si acquista quando i prezzi sono scontati dobbiamo immaginare che a maggior ragione non lo si farà neppure nei mesi successivi e quindi nessuna buona previsione per il futuro. Il Codacons definisce poi senza mezzi termini come "drammatico" il calo dei consumi dei beni alimentari che sono crollati del 2,2% nel 2011, 0,7% nel 2010, 3,1% nel 2009, 3,3% nel 2008, 1,8% nel 2007. In un contesto di questo tipo, scrive il Codacons "aumentare l'Iva significa togliere il pane di bocca ad un terzo delle famiglie italiane, considerato che questi dati, nonostante siano da Terzo mondo, sono comunque una media". L'associazione chiede quindi al governo di congelare gli aumenti dell'Iva e non condizionarli ad una riforma fiscale e assistenziale la cui realizzazione richiede ancora tempi molto lunghi.
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