Sembra proprio che non sia bastata la multa da 1 milione mezzo di euro che l'antitrust ha inflitto al sito "Italia-programmi", per pratiche ingannevoli e aggressive. Non sono certo bastati a farli desistere dall'invio massivo di richieste di pagamento. Il sito insomma continua a mietere le sue vittime. Ed è quanto denuncia Confconsumatori spiegando che sono ancora tanti e in aumento coloro che segnalano di essere capitati nella "rete" di Italia-programmi.net. Per aiutare i cibernauti a difendersi da queste truffe, Confconsumatori ha messo online alcuni consigli pratici. Sulla base delle denunce ricevute, spiega Confconsumatori, "digitando sul motore di ricerca il nome di un determinato software accompagnato dalla parola 'gratis' o 'gratuito' o 'free' i consumatori venivano indirizzati sul sito, all'interno del quale non vi era alcun riferimento all'onerosità dell'operazione". in buona sostanza l'utente ignaro procedeva con il download ma dopo qualche mese riceveva la richiesta di pagamento di un canone annuo di 96 Euro per un presunto abbonamento instauratosi a sua insaputa. Per queste pratiche commerciali ingannevoli l'autorità garante della concorrenza aveva già emesso un provvedimento di condanna ad una multa di 1 milione e mezzo di euro. Si stima che già lo scorso dicembre 2011 oltre 25.000 consumatori siano caduti in questa trappola. Confconsumatori spiega ora che "da gennaio coloro che fossero stati vittima di questa pratica commerciale scorretta, anche se non hanno presentato segnalazioni all'Autorità garante della concorrenza e del mercato o ad altra Amministrazione pubblica, possono utilizzare in giudizio il provvedimento dell'Autorità sia nel caso in cui vengano citati in giudizio sia nel caso in cui vogliano loro citare per ottenere il rimborso di quanto eventualmente pagato". L'avvocato Emilio Graziuso, Responsabile del Coordinamento "Confconsumatori - Dalla Parte del Consumatore" fa presente che si tratta di una delle tante attività lesive dei diritti dei consumatori ma questa volta in proporzione al fenomeno sono preoccupanti e consiglia A chi ha ricevuto richiesta scritta di pagamento senza essere stato correttamente informato che lo scaricare il programma non era un'attività gratuita di inviare una diffida con raccomandata con ricevuta di ritorno alla società Estesa Limited (Gateway 2478 Rue de la Perle Providence Mahe Republic of Seychelles). Sarebbe anche opportuno, spiega Graziuso segnalare la diffida, per opportuna conoscenza, anche all'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato compilando il modulo online (http://www.agcm.it/invia-segnalazione-online.html). Chi vuole, conclude Graziuso può anche chiamare il numero verde 800.166.661 o inviare la segnalazione per posta.
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