Secondo quanto riportato nella nota dell'Adiconsum, l'Antitrust avrebbe rilevato le seguenti scorrettezze:
Informazioni circa disponibilità dei prodotti e tempi di consegna non veritiere;
Ritardato o negato rimborso per prodotti non consegnati;
Mancata risposta a reclami e difficoltà nel contattare il Servizio Clienti;
Mancato rispetto della legge sulla garanzia legale e ostacoli la restituzione dei prodotti differenti da quelli ordinati.
Pietro Giordano di Adiconsum avrebbe inoltre aggiunto che comportamenti di questo tipo nel settore del commercio elettronico non sono una rarità, e a motivo di questo avrebbe suggerito l'istituzione di una Centrale Rischi che permetta al consumatore di segnalare siti scorretti, e a chi di dovere di effettuare controlli rapidi e procedere all'eventuale oscuramento.
Per quanto riguarda la certificazione dei siti sicuri, Giordano lo ritiene uno "strumento indispensabile per dare credibilità al mercato dell'e-Commerce
e per salvaguardare gli imprenditori onesti"; secondo il segretario di Adiconsum, inoltre, bisognerebbe creare una "rete transfrontaliera che diffonda, fra tutti i consumatori, le condanne dei vari Antitrust per arrivare poi a provvedimenti validi in tutta Europa".