L'Adoc ha stimato che nel 2012 gli italiani spenderanno il 10% del proprio reddito nei giochi d'azzardo, e che il debito medio derivante da tale attività potrebbe arrivare a toccare i 12 mila euro l'anno. Carlo Pileri, presidente dell'associazione, si trova quindi d'accordo con il pensiero espresso da Balduzzi, Ministro della Salute, il quale suggerisce di dare un taglio agli spot che promuovono tale tipologia di giochi: ad alimentare il desiderio di giocare d'azzardo sarebbero infatti secondo Pileri le continue trasmissioni dedicate al poker e il continuo spam verso i casinò online. Giocare d'azzardo potrebbe portare, oltre a problemi economici, disagi in famiglia, sociali e psicologici: non solo, secondo l'Adoc le famiglie rischiano di cadere nella trappola dell'usura e della malavita organizzata, e per questo chiede che sia ideato un fondo di assistenza sostenuto con il 5% delle entrate derivanti dalle giocate per aiutare le vittime del gioco e per promuovere campagne informative sui pericoli del gioco d'azzardo. Carlo Pileri ha inoltre messo in evidenza come nel giro di poco tempo si sia passati da pochi giochi, come il Totocalcio, il Totip e il Lotto che costituivano l'1-2% dei consumi annui, ai vari Superenalotto, Gratta&Vinci, le slot machine, il bingo e i giochi televisivi, che non farebbero altro che illudere i cittadini di poter dare una svolta alla loro vita e affrontare i problemi legati alla crisi economica con vincite che alla luce dei fatti risultano spesso improbabili e ai limiti dell'impossibile.
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