Il direttore dell'Agenzia delle Entrate Befera ha messo in evidenza nel corso di una conferenza stampa i risultati relativi al recupero dell'evasione e al potenziamento dei servizi ai contribuenti: è stato calcolato che il Fisco nel 2011 avrebbe incassato 12,7 miliardi di euro, 15,5% in più rispetto al 2010, mentre 9,5 milioni di cittadini sarebbero stati assistiti presso gli uffici e circa 2,1 milioni avrebbero attivato il Pin per i servizi online. Befera ha segnalato inoltre le conseguenze ottenute grazie al miglioramento delle attività di verifica, ovvero controlli di massa delle dichiarazioni dei redditi, attività di controllo "esterne" (accessi "brevi", attività istruttorie, indagini antifrode e per il contrasto degli illeciti internazionali), accertamenti nei vari ambiti impositivi di competenza dell'Agenzia delle Entrate, e recupero di evasione pregressa. I controlli capillari delle dichiarazioni dei redditi si sono visti necessari perché il rischio di evasione è maggiore quando si tratta di importi contenuti. Gli accessi "brevi" si riferiscono invece ad una tipologia di controllo che non richiede analisi approfondite e si utilizza primariamente per il controllo di obblighi "strumentali" (scontrini e ricevute fiscali), di obblighi di dichiarazione dei dati rilevanti per l'applicazione degli studi di settore, e dei requisiti previsti per l'attribuzione della partita Iva e per operare a livello intracomunitario. Le indagini antifrode si sono sviluppate con analisi volte a individuare fenomeni fraudolenti in materia di Iva, sia nazionale che comunitaria, e di imposte dirette, di particolare entità e complessità, il secondo riguarda le conseguenti attività operative. È stato inoltre reso operante dal 2010 un Ufficio centrale apposito per contrastare l'evasione internazionale, che nel secondo anno di attività ha registrato il doppio nel numero di segnalazione effettuate. Al fine di ottenere controlli preventivi, vengono inoltre messi in moto accertamenti con incrocio dati: per alcuni tipi di redditi il controllo del dichiarato viene effettuato mediante incroci con i dati presenti nell'Anagrafe Tributaria. Per esempio i redditi assoggettati a ritenute vengono "incrociati" con i dati dichiarati dai sostituti d'imposta, mentre i redditi da locazione con i contratti registrati. Aumentati anche gli accertamenti nei confronti dei grandi contribuenti, ovvero le imprese con volume di affari o ricavi maggiori di 100 milioni di euro sono aumentati, registrando un +263% nel quinquennio, grazie al nuovo assetto organizzativo presente dal 2009 che concede la competenza in materia a strutture regionali specifiche. Gli accertamenti nei confronti delle imprese di medie dimensioni, con volume di ricavi compreso tra 5 e 100 milioni di euro, hanno registrato un incremento notevole, pari a +43% e un ottimo miglioramento qualitativo, con +160% delle maggiori imposte accertate. "Alla base della strategia posta in essere, che sarà implementata, controlli sempre più mirati, grazie ad analisi del rischio di evasione molto approfondite. A fronte di una diminuzione (-1,2%) del numero di accertamenti, che passano dai quasi 706mila del 2010 ai circa 697mila del 2011, la maggiore imposta accertata è cresciuta del 9,3%, superando la quota di 30,4 miliardi contro i 27,8 registrati nel 2010.", ha concluso il comunicato dell'Agenzia delle Entrate.
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