Tra le novità previste dalla riforma del lavoro vi sono anche i congedi obbligatori per i papà e i voucher per le neomamme. In sostanza si prevede l'obbligo di astensione dal lavoro per i padri, lavoratori dipendenti, entro cinque mesi dalla nascita del figlio, per un periodo di tre giorni, anche continuativi. In tal caso viene anche riconosciuta un'indennità giornaliera, dello stesso importo della retribuzione, che viene posta a carico dell'Inps. Quanto alle madri lavoratrici in base alla riforma si prevede l'erogazione di voucher per poter pagare la baby-sitter. La richiesta dei voucher va essere fatta al datore di lavoro in convenzione con l'Inps. I voucher vengono erogati al termine del periodo di congedo di maternità per gli 11 mesi successivi e in alternativa al congedo parentale. Il provvedimento prevede anche misure per contrastare il fenomeno delle dimissioni in bianco ossia di quella pratica per cui le dimissioni vengono precompilate al momento dell'assunzione per poi essere utilizzate al momento della maternità o in altre occasioni. In base alla riforma la risoluzione consensuale del rapporto o anche la stessa richiesta di dimissioni presentate durante il periodo di gravidanza o durante i primi tre anni di vita del bambino debbono essere convalidate dalla Direzione territoriale del lavoro o dal Centro per l'impiego oppure presso le sedi individuate dai contratti collettivi nazionali stipulati dalle organizzazioni sindacali e anche presso le consigliere di parità. Se non c'è la convalida non ci può essere risoluzione del rapporto di lavoro. La regola vale anche in caso di accoglienza del minore adottato o in affidamento.
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