L'Adoc, Associazione per la Difesa e l'Orientamento dei Consumatori, ha effettuato uno studio secondo il quale l'aumento della tassazione, pari ormai all'8% del reddito, potrebbe portare a serie e negative conseguenze: si parla di un probabile calo medio dei consumi del 9%, un potenziale taglio del 20% dei posti di lavoro, e di un complessivo 7% di entrate in meno nelle casse dello Stato, con riduzione del Pil pari a 100 miliardi di euro annui. Carlo Pileri, presidente dell'associazione, ha commentato i dati nel dettaglio: la diminuzione del reddito medio dell'8% porterebbe secondo Pileri ad una decurtazione media di oltre 1200 euro l'anno, con la conseguenza del calo del 9% dei consumi generali delle famiglie, le quali avendo poca disponibilità soprattutto per beni e secondari, porterebbero alcuni settori, come quello automobilistico, turistico e della ristorazione, a un calo delle vendite medio attestabile al 15%. Il forte calo delle vendite combinato alla maggiore tassazione a carico di commercio e industria porterebbe inoltre secondo Pileri ulteriori devastanti conseguenze: il ridimensionamento o addirittura la chiusura del 25-30% dei negozi e del 15-20% delle imprese industriali e agricole, l'aumento medio dell'8-10% dei prezzi di beni e servizi per contrastare le entrate ridotte e, infine, il già menzionato taglio dei posti di lavoro fino al 20%. "Uno scenario catastrofico il cui avverarsi deve essere assolutamente impedito. Il Governo deve impegnarsi duramente per far crescere i consumi, riducendo il carico fiscale sia alle famiglie che alle imprese, a partire dalle accise sui carburanti e fronteggiando la spirale inflazionistica che potrebbe mettere in ginocchio l'intero Paese", ha infine dichiarato Carlo Pileri.
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